È tradizione ormai da qualche anno che a Giugno io parta per qualche destinazione ignota. L’anno scorso in piena pandemia sono riuscita ad andare al lago di Resia, un luogo splendido che vorrei visitare anche in inverno per camminare sul lago ghiacciato.
Questa volta invece ho optato per il centro Italia e ho ben pensato di fare un tour de force tra Umbria, Lazio e Toscana.
Il mio viaggio è iniziato sabato mattina verso le 6, dovendo evitare tutti quelli che andavano al mare in riviera, mi è sembrata e si è rivelata la soluzione migliore. Alle 10 ho raggiunto la prima di tante tappe: La Scarzuola in provincia di Terni , per la precisione a Montegabbione. https://www.lascarzuola.it/
Piccolo suggerimento… non seguite le indicazioni del navigatore! Io mi sono ritrovata in una strada sterrata e strettissima per km! Fate come si faceva una volta, usate i cartelli stradali! La Scarzuola è indicata bene fin dall’uscita del casello di Fabro.
Che cos’è La Scarzuola? Bella domanda! Non è una casa, non è un museo, non è un parco.. eppure è tutto questo insieme! Bisogna entrare in questo luogo con mente, cuore e occhi aperti, pena il non capire nulla! Marco Solari, il proprietario, ha fatto da guida in questo viaggio, rivelandone i segreti e le curiosità.
Nel 1200 Francesco di Assisi venne in questo luogo per dimorare e si costruì una capanna con la vegetazione del posto (le scarze appunto, da cui il nome Scarzuola).
Ho trovato tante analogie con il Parco dei Mostri di Bomarzo e la casa di Dalì a Figueras, ho visto influenze di Escher e Gaudì. Sicuramente c’è anche molto altro, ma le mie conoscenze sono limitate.. purtroppo!
Resta il fatto che la Scarzuola è anche un viaggio interiore, qualcosa di introspettivo e “magico” che influenza positivamente. Almeno.. io l’ho vissuta così!
Le visite si effettuano solo il sabato e la domenica alle 11. Ovviamente è obbligatoria la prenotazione che si può effettuare sia dal sito che via email. La visita dura circa un’ora e mezzo, la mascherina va indossata anche se si è all’aperto, si possono fare foto e video. Il costo dell’ingresso è 10 € che andranno pagati in contanti in loco. Non hanno il POS, arrivate preparati!
La seconda tappa della giornata mi porta ad una destinazione che sto rincorrendo da tempo: Civita di Bagnoregio, la città che muore. Circa un’ora di macchina mi hanno portato al parcheggio situato all’esterno della città. Avevo acquistato il biglietto online (https://articketing.vocces.com/proceso-reserva/) indicando orario e data, alla modica cifra di 5€.
Ci sono due modi per arrivare alla base del ponte sospeso che permette l’ingresso a Civita di Bagnoregio: la navetta e le gambe. Credo che ci siano luoghi che bisogna guadagnarsi e che necessitano l’arrivo a piedi per godere appieno dell’esperienza. Questo è uno di quelli!
Una volta all’ingresso del ponte, si apre uno scenario da favola, anche se sono le due del pomeriggio e ci sono più di 35 gradi!
La salita è impegnativa, ma si affronta bene, anche se il sole a picco non aiuta… e ad essere sincera non aiuta nemmeno la mia borsa a tracolla pesantissima e la reflex con custodia sempre a tracolla! Per la prima volta ho scordato la crema solare… mancanza che pagherò molto cara bruciandomi le spalle!
Mi perdo tra i vicoli medioevali e faccio la turista, visitando le grotte di tufo (trovando refrigerio dal caldo folle!) e il giardino dei poeti. Il ragazzo che cura il giardino chiede ai visitatori un piccolo obolo che può essere un’offerta libera, oppure l’acquisto di un prodotto alimentare dell’azienda. Ho acquistato uno squisito paté di olive e una confezione di pasta di grano duro. Chiacchierando con lui ho scoperto di avere in comune lo stesso odio per l’umanità! È stato molto divertente e ci siamo fatti due risate da perfetti sociopatici! La pandemia non ci ha reso migliori.. proprio per niente! Mi consiglia di andare a visitare Celleno il borgo fantasma e Sant’Angelo il paese delle fiabe.
Seguo il suo consiglio e mi dirigo verso il primo borgo che si trova a pochi km da Civita. È decisamente un borgo fantasma… così fantasma che non c’è nulla se non i resti di un castello, una mostra sui grammofoni allestita in una chiesa sconsacrata e 4 pecore! Il sole continua a bruciare le mie spalle incurante di tutto!
Un po’ delusa, mi avvio verso l’altra meta. La strada è bloccata da transenne che impediscono l’accesso ai non residenti. Non mi resta che parcheggiare e camminare… di nuovo! Dopo una decina di minuti scarsi ecco i primi murales sulle case! Il nome “paese delle fiabe” ora è chiaro! Sulle facciate delle abitazioni sono disegnate le più famose favole, da Mary Poppins, a Hansel e Gretel, da Alice nel Paese delle Meraviglie a Peter Pan… e tanti altri.
Esiste nel bolognese un altro paese simile a questo, Dozza. Ma non sono rappresentate le favole, ma i fumetti! Se vi capita di passarci, rimarrete incantati!
Cerco di ritornare alla macchina con le gambe a pezzi, dopo salite, discese e scale.. non pensavo di aver percorso tuta questa strada. Controllo il contapassi che mi fa un applauso e mi comunica che ho percorso 48.000 passi, circa 30 km! Ecco perché ero così morta!!
L’ultima tappa di questa giornata mi porta a Montefiascone dove mi aspettano amici per cena. La serata si conclude tra pizza e chiacchiere dopo un interminabile viaggio!
La mattina inizia con calma verso le 8.30. Sveglia, sistemazione delle cose e via a fare colazione nel bar più buono di Montefiascone. La pasticceria è squisita e mi faccio tentare da una tartelletta gigante alla frutta a cui aggiungo un caffè e un succo ACE. Questo sarà l’unico pasto fino all’ora di cena!
Dopo foto, abbracci e saluti (non ci vedevamo da 4 anni!!) mi dirigo verso il primo stop della giornata: il pozzo di S. Patrizio ad Orvieto. Avevo già visitato Orvieto in passato e non avevo voglia né tempo di fare un altro giro. L’ingresso al pozzo costa 5€. Se non siete mai stati, vi consiglio la visita, soprattutto nei giorni caldi! In fondo al pozzo si sta benissimo! Non sarei più voluta risalire!!
Ho barattato qualche foto con una coppia, viaggiare da soli ha tanti pregi, ma un difetto è quello di dover scocciare le persone per farsi fare una foto!
Dopo aver percorso i 248 gradini a scendere e i 249 a salire, mi sono ritrovata nella calura più assoluta! Stavo davvero meglio in fondo al pozzo! Recupero la macchina e mi sposto verso quella che credevo sarebbe stata l’ultima meta di questo weekend on the road: i giardini del Praticello sui colli fiorentini. Questa meta è piuttosto sconosciuta ai turisti, ma è luogo di ritrovo per i fiorentini che cercano un po’ di ombra e refrigerio in questo parco splendido.
In questo immenso giardino mediceo si può trovare una enorme scultura del 1580 ad opera di Giambologna che rappresenta il Colosso dell’Appennino. La statua è incredibile e bellissima! Fa la guardia ad uno stagno pieno di ninfee, sembra una atmosfera da favola! Il Gigante sembra quasi uscire dalla roccia che gli ha dato la vita! Lascia davvero senza parole!
Dopo una passeggiata defatigante nel verde, riprendo l’auto e letteralmente mi perdo tra i colli fiorentini! Sbuco in una strada strettissima tra i filari di ulivo… per fortuna non incontro nessuno!
In qualche modo raggiungo l’autostrada all’altezza di Calenzano, ma non chiedetemi come ho fatto ad arrivare!! Il navigatore mi avvisa che entro le 16 sarei arrivata a casa… se non mi fossi fermata in un altro posto a fare una follia!
Nel fine settimana al Campovolo c’era l’Open Day della scuola di volo, con piccoli voli sulla città, voli acrobatici o prove di guida. Secondo voi, potevo esimermi? Ecco!
La zona di comfort è stata lasciata a terra, letteralmente! Mi sono messa in fila, pagato la piccola cifra per volare e poco dopo ero nei cieli sopra la mia città! Davvero emozionante! Mi è piaciuto tantissimo e credo ripeterò l’esperienza se ci sarà di nuovo l’occasione!
Weekend veramente pieno, di quelli che ti fanno spegnere il cervello dai problemi, dai dispiaceri e dai disagi della vita per farti concentrare solo sulle cose belle e sulla gioia di poterne godere.
Sono ripartita e l’ho fatto alla grande! Presto altre gite fuori porta… le ferie estive sono ancora lontanissime!