On the road again!

È tradizione ormai da qualche anno che a Giugno io parta per qualche destinazione ignota. L’anno scorso in piena pandemia sono riuscita ad andare al lago di Resia, un luogo splendido che vorrei visitare anche in inverno per camminare sul lago ghiacciato.

Questa volta invece ho optato per il centro Italia e ho ben pensato di fare un tour de force tra Umbria, Lazio e Toscana.

Il mio viaggio è iniziato sabato mattina verso le 6, dovendo evitare tutti quelli che andavano al mare in riviera, mi è sembrata e si è rivelata la soluzione migliore. Alle 10 ho raggiunto la prima di tante tappe: La Scarzuola in provincia di Terni , per la precisione a Montegabbione. https://www.lascarzuola.it/

Piccolo suggerimento… non seguite le indicazioni del navigatore! Io mi sono ritrovata in una strada sterrata e strettissima per km! Fate come si faceva una volta, usate i cartelli stradali! La Scarzuola è indicata bene fin dall’uscita del casello di Fabro.

Che cos’è La Scarzuola? Bella domanda! Non è una casa, non è un museo, non è un parco.. eppure è tutto questo insieme! Bisogna entrare in questo luogo con mente, cuore e occhi aperti, pena il non capire nulla! Marco Solari, il proprietario, ha fatto da guida in questo viaggio, rivelandone i segreti e le curiosità.

Nel 1200 Francesco di Assisi venne in questo luogo per dimorare e si costruì una capanna con la vegetazione del posto (le scarze appunto, da cui il nome Scarzuola).

Ho trovato tante analogie con il Parco dei Mostri di Bomarzo e la casa di Dalì a Figueras, ho visto influenze di Escher e Gaudì. Sicuramente c’è anche molto altro, ma le mie conoscenze sono limitate.. purtroppo!

Resta il fatto che la Scarzuola è anche un viaggio interiore, qualcosa di introspettivo e “magico” che influenza positivamente. Almeno.. io l’ho vissuta così!

Le visite si effettuano solo il sabato e la domenica alle 11. Ovviamente è obbligatoria la prenotazione che si può effettuare sia dal sito che via email. La visita dura circa un’ora e mezzo, la mascherina va indossata anche se si è all’aperto, si possono fare foto e video.  Il costo dell’ingresso è 10 € che andranno pagati in contanti in loco. Non hanno il POS, arrivate preparati!

La seconda tappa della giornata mi porta ad una destinazione che sto rincorrendo da tempo: Civita di Bagnoregio, la città che muore. Circa un’ora di macchina mi hanno portato al parcheggio situato all’esterno della città. Avevo acquistato il biglietto online (https://articketing.vocces.com/proceso-reserva/) indicando orario e data, alla modica cifra di 5€.

Ci sono due modi per arrivare alla base del ponte sospeso che permette l’ingresso a Civita di Bagnoregio: la navetta e le gambe. Credo che ci siano luoghi che bisogna guadagnarsi e che necessitano l’arrivo a piedi per godere appieno dell’esperienza. Questo è uno di quelli!

Una volta all’ingresso del ponte, si apre uno scenario da favola, anche se sono le due del pomeriggio e ci sono più di 35 gradi!

La salita è impegnativa, ma si affronta bene, anche se il sole a picco non aiuta… e ad essere sincera non aiuta nemmeno la mia borsa a tracolla pesantissima e la reflex con custodia sempre a tracolla! Per la prima volta ho scordato la crema solare… mancanza che pagherò molto cara bruciandomi le spalle!

Mi perdo tra i vicoli medioevali e faccio la turista, visitando le grotte di tufo (trovando refrigerio dal caldo folle!) e il giardino dei poeti. Il ragazzo che cura il giardino chiede ai visitatori un piccolo obolo che può essere un’offerta libera, oppure l’acquisto di un prodotto alimentare dell’azienda. Ho acquistato uno squisito paté di olive e una confezione di pasta di grano duro. Chiacchierando con lui ho scoperto di avere in comune lo stesso odio per l’umanità! È stato molto divertente e ci siamo fatti due risate da perfetti sociopatici! La pandemia non ci ha reso migliori.. proprio per niente! Mi consiglia di andare a visitare Celleno il borgo fantasma e Sant’Angelo il paese delle fiabe.

Seguo il suo consiglio e mi dirigo verso il primo borgo che si trova a pochi km da Civita. È decisamente un borgo fantasma… così fantasma che non c’è nulla se non i resti di un castello, una mostra sui grammofoni allestita in una chiesa sconsacrata e 4 pecore! Il sole continua a bruciare le mie spalle incurante di tutto!

Un po’ delusa, mi avvio verso l’altra meta. La strada è bloccata da transenne che impediscono l’accesso ai non residenti. Non mi resta che parcheggiare e camminare… di nuovo! Dopo una decina di minuti scarsi ecco i primi murales sulle case! Il nome “paese delle fiabe” ora è chiaro! Sulle facciate delle abitazioni sono disegnate le più famose favole, da Mary Poppins, a Hansel e Gretel, da Alice nel Paese delle Meraviglie a Peter Pan… e tanti altri.

Esiste nel bolognese un altro paese simile a questo, Dozza. Ma non sono rappresentate le favole, ma i fumetti! Se vi capita di passarci, rimarrete incantati!

Cerco di ritornare alla macchina con le gambe a pezzi, dopo salite, discese e scale.. non pensavo di aver percorso tuta questa strada. Controllo il contapassi che mi fa un applauso e mi comunica che ho percorso 48.000 passi, circa 30 km! Ecco perché ero così morta!!

L’ultima tappa di questa giornata mi porta a Montefiascone dove mi aspettano amici per cena. La serata si conclude tra pizza e chiacchiere dopo un interminabile viaggio!

La mattina inizia con calma verso le 8.30. Sveglia, sistemazione delle cose e via a fare colazione nel bar più buono di Montefiascone. La pasticceria è squisita e mi faccio tentare da una tartelletta gigante alla frutta a cui aggiungo un caffè e un succo ACE. Questo sarà l’unico pasto fino all’ora di cena!

Dopo foto, abbracci e saluti (non ci vedevamo da 4 anni!!) mi dirigo verso il primo stop della giornata: il pozzo di S. Patrizio ad Orvieto. Avevo già visitato Orvieto in passato e non avevo voglia né tempo di fare un altro giro. L’ingresso al pozzo costa 5€. Se non siete mai stati, vi consiglio la visita, soprattutto nei giorni caldi! In fondo al pozzo si sta benissimo! Non sarei più voluta risalire!!

Ho barattato qualche foto con una coppia, viaggiare da soli ha tanti pregi, ma un difetto è quello di dover scocciare le persone per farsi fare una foto!

Dopo aver percorso i 248 gradini a scendere e i 249 a salire, mi sono ritrovata nella calura più assoluta! Stavo davvero meglio in fondo al pozzo! Recupero la macchina e mi sposto verso quella che credevo sarebbe stata l’ultima meta di questo weekend on the road: i giardini del Praticello sui colli fiorentini. Questa meta è piuttosto sconosciuta ai turisti, ma è luogo di ritrovo per i fiorentini che cercano un po’ di ombra e refrigerio in questo parco splendido.

In questo immenso giardino mediceo si può trovare una enorme scultura del 1580 ad opera di Giambologna che rappresenta il Colosso dell’Appennino. La statua è incredibile e bellissima! Fa la guardia ad uno stagno pieno di ninfee, sembra una atmosfera da favola! Il Gigante sembra quasi uscire dalla roccia che gli ha dato la vita! Lascia davvero senza parole!

Dopo una passeggiata defatigante nel verde, riprendo l’auto e letteralmente mi perdo tra i colli fiorentini! Sbuco in una strada strettissima tra i filari di ulivo… per fortuna non incontro nessuno!

In qualche modo raggiungo l’autostrada all’altezza di Calenzano, ma non chiedetemi come ho fatto ad arrivare!! Il navigatore mi avvisa che entro le 16 sarei arrivata a casa… se non mi fossi fermata in un altro posto a fare una follia!

Nel fine settimana al Campovolo c’era l’Open Day della scuola di volo, con piccoli voli sulla città, voli acrobatici o prove di guida. Secondo voi, potevo esimermi? Ecco!

La zona di comfort è stata lasciata a terra, letteralmente! Mi sono messa in fila, pagato la piccola cifra per volare e poco dopo ero nei cieli sopra la mia città! Davvero emozionante! Mi è piaciuto tantissimo e credo ripeterò l’esperienza se ci sarà di nuovo l’occasione!

Weekend veramente pieno, di quelli che ti fanno spegnere il cervello dai problemi, dai dispiaceri e dai disagi della vita per farti concentrare solo sulle cose belle e sulla gioia di poterne godere.

Sono ripartita e l’ho fatto alla grande! Presto altre gite fuori porta… le ferie estive sono ancora lontanissime!

In viaggio attraverso l’Italia

Bentornati sul Beautycase!

Le ferie purtroppo sono finite e con loro anche la mia voglia di tornare al lavoro! 😛

Quest’anno è stato molto strano e le mie vacanze sono state incerte fino a metà giugno, quando ho deciso di regalarmi un viaggio nell’Italia centrale. Ho alcuni parenti a Pescara che non vedevo da ehm.. 35 anni (adesso non mettetevi a fare i conti sulla mia età!) così ho colto l’occasione per fare una rimpatriata. Sono stati super gentili e mi hanno ospitata per quattro notti, esaudendo i miei desideri sulle cose da visitare!

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Piazza Salotto a Pescara. Quando ero bambina l’elefante sembrava così grande!!!

La prima gita è stata con mio cugino Alessandro a Rocca Scalegna, in provincia di Chieti. Secondo la leggenda durante il XVII secolo un esponente della famiglia Corvo-De Corvis si sarebbe trasferito dalla Corte di Napoli ai suoi possedimenti di Roccascalegna, dove avrebbe cercato di ripristinare lo Ius primæ noctis (che in realtà si dice mai esistito). Ciò avrebbe naturalmente suscitato una ribellione tra i suoi sudditi e uno sposo, non disposto a cedere alla barbara usanza, mascheratosi da donna si sarebbe nottetempo introdotto nel Castello e sostituito alla consorte, uccidendo il feudatario.

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Per arrivare su al castello c’è una salita ripidissima, vi lascio immaginare quello che hanno pensato le mie ginocchia sbriciolate! Ne è però valsa la pena, ma mi sono pentita di una cosa: non aver assaggiato il pane porchettato, la specialità del luogo!

Il giorno successivo il mio programma prevedeva la gita fuori porta a Rocca Calascio (si.. sono fissata con i castelli medioevali!), location di svariati film tra cui Lady Hawke, Amici Miei e Il nome della Rosa. In questa avventura mi hanno accompagnato la madre e la morosa di mio cugino. Pigramente loro hanno deciso di salire alla rocca con la navetta, io me la dovevo guadagnare (a scapito di polpaccio e ginocchia!), quindi mi sono inerpicata a piedi per un’ora circa finchè non sono arrivata a destinazione con immensa soddisfazione!

Con tutti gli acciacchi che ho, mi sono resa conto che sono abbastanza “tosta”, il termine inglese per definire questo atteggiamento è Tough. Non demordo praticamente mai, porto a termine quello che inizio e mi faccio un discreto culo per arrivare in fondo!

Alla sera mi sono meritata una cena a base di arrosticini! Li adoro! Sono riuscita a mangiarli tre volte, una da sola, una coi parenti e una coi colleghi! Si perchè ho anche avuto una sorta di cena aziendale con tre colleghi in ferie nelle vicinanze! E’ stato strano incontrarli lì! Ma non è l’unico incontro che ho avuto, sono state le vacanze in solitaria più affollate che abbia mai fatto!

Il terzo giorno in Abruzzo finalmente mi ha portato al mare! I ripari di Giobbe sono una riserva naturale meravigliosa a cui si accede con una scalinata interminabile.. sempre con gioia di polpaccio e ginocchia! Il panorama merita la fatica come potete vedere:

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Mare cristallino e spiaggia bianca con i sassi che tanto ricordano la mia amata Grecia! Dopo la giornata di relax, siamo andati sulla costa dei trabocchi che ero curiosa di vedere. Da “macchina da pesca” efficiente e prospera si è trasformato, nel tempo, in elemento architettonico in grado di valorizzare l’aspetto estetico e paesaggistico del territorio in cui esso è “ancorato”.

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E soprattutto ho mangiato uno dei miei dolcetti preferiti: il parrozzo!

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L’ultimo giorno a Pescara è stato di relax al mare e alla sera ultima passeggiata sul lungomare con Ponte panoramico, Nave di Cascella e un meraviglioso tramonto!

La mia vacanza è proseguita verso L’Aquila, dove ho incontrato il mio ballerino di boogie! Gli ho portato la colazione (ovviamente un parrozzetto!!) e lui mi ha fatto da cicerone per la città. La cosa bella è che è ignorante come me e possiamo farci le foto stupide senza imbarazzo!

Dall’Aquila via verso Amatrice dove avevo un desiderio da realizzare: mangiare una amatriciana nel ristorante in cui è nata! Mission accomplished!

Vi do solo un consiglio, se capitate qui e mangiate qualcosa con il pomodoro… non indossate una maglietta bianca! Ho ridotto la mia un campo di battaglia! ahahhah

Da Amatrice il mio itinerario prevedeva un paio di notti a Todi in Umbria. Sono arrivata in hotel alla sera, distrutta dal viaggio. Non ho avuto nemmeno la forza di fare un giro per la città tanto ero stanca! Sono andata a cena e mi sono regalata una cena gourmet e uno dei tanti calici di rosso che ho bevuto in queste ferie!

La mattina sveglia presto e inizia il mio tour (de force) per Todi che ho veramente adorato! E’ super medioevale, le viuzze, i vicoli, i mattoni a vista.. è stato molto emozionante visitarla! Peccato solo che causa Covid non sia stato possibile visitare i sotterranei.. Memore di quelli di Perugia ero certa che sarebbe stata una meraviglia.. ma come sapete, le gioie le abbiamo domani!

Ho visitato le tre chiese principali, la cripta con la tomba di Jacopone da Todi, ho salito i 152 gradini che mi hanno portato sul campanile della chiesa di S. Fortunato per ammirare il panorama dall’alto, ho vagabondato per i vicoli e le stradine e mi sono “persa” passeggiando. In una mattinata sono riuscita a visitare tutto quello che volevo.

Il pomeriggio sarebbe stato libero.. mi è venuta la malsana idea di visitare le Grotte di Frasassi a cui sarei dovuta andare la mattina seguente. Ho fatto bene ad anticipare perchè facevano entrare in modo contingentato 30 persone alla volta. Sono arrivata alle 13,30 e il mio ingresso sarebbe stato alle 16,45! Non pensavo di trovare tutto questo casino! Nella mia mente, speravo di arrivare e di entrare! Si sogna!! Ho tre ore libere e nemmeno un libro! Cosa faccio? Vado a cercare l’eremo di Frasassi tra i monti! Splendido, ma arrivare su mi è costato le gambe!

Purtroppo le foto delle grotte non rendono tanto. E’ molto più spettacolare vederle dal vivo!

Sono quasi agli sgoccioli della mia vacanza itinerante, la tappa del 14 agosto mi porta a Foligno.

Arrivo poco prima di pranzo.. vuoi non gustare un piatto di spaghetti alla chitarra con pistacchi e tartufo, bere un calice di Montefalco e ingozzarsi con un tiramisù alla liquirizia?

Ho scoperto che esiste un’installazione fighissima all’interno della chiesa della SS. Trinità in Annunziata chiamata Calamita Cosmica. Rappresenta un enorme scheletro umano lungo 24 mt e altro 4 con un becco di uccello al posto del naso.

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L’opera è imponente e passeggiandole accanto ci si sente piccolissimi!

Perchè il nome Calamita Cosmica? Se notate, dalla terza falange della mano destra, parte un’asta verticale, una linea di congiunzione tra l’uomo e il cosmo. Un magnete tra il cielo e la terra che collega il sovrannaturale alla realtà.

Se passate da Foligno, merita decisamente una visita! Il costo del biglietto è di 6 €. Gli orari di apertura sono però limitati:

orario estivo

venerdì       16.00 – 19.00

sabato         10.30 – 12.30 / 16.00-19.00

domenica   10.30 – 12.30 / 16.00-19.00

Orario Invernale

venerdì       15.30 – 18.30

sabato         10.30 – 12.30 / 15.30 – 18.30

domenica     10.30 – 12.30 / 15.30 – 18.30

In ogni caso tutte le informazioni le trovate qui.

Ho ancora un’ultima tappa prima della fine della vacanza, ma ne aggiungo una in corso d’opera! Spostandomi da Foligno a Riccione (dove mi aspetta una cara amica per festeggiare il ferragosto insieme), caso vuole che passi da Senigallia, dove erano in ferie un paio di amici! Vuoi non fermarti per un saluto? Detto fatto! Una rapida telefonata e ci si ritrova sul lungomare proprio accanto al bagno Mascalzone.. dove si balla(va) boogie. Quest’anno niente festival anni ’50, niente balli, niente di niente!

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E adesso via verso Riccione dove mi aspetta una meravigliosa cena in spiaggia!

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Ferragosto in spiaggia per un ultimo relax e poi si torna a casa, dove mi aspettano due pelosini indispettiti!

 

Voi come avete trascorso questa estate anomala? Fatemi sapere!

Chiuso per ferie

Mai come quest’anno ho bisogno di ferie! Fosse stato un anno normale, ad oggi avrei già fatto tre o quattro viaggi seri.. invece sono riuscita solo a scappare in montagna da sola e al mare per due weekend stiracchiati con degli amici! Più la fatica che il guadagno, ma la compagnia era ottima e ne è valsa la pena.

Quest’anno le mie vacanze saranno itineranti per il centro Italia, ovviamente in solitaria!

Il blog verrà in ferie con me come al solito per tutto il mese di agosto. Mi scuso davvero con voi, ma ho trascurato un po’ tante cose tra cui anche questo spazio. A settembre riprenderò con più grinta anche perchè ci saranno tante novità.

Per ora vi auguro buone vacanze e prendetevi cura di voi!

FERIE BLOG

Curon e il campanile sommerso

Finalmente si può ricominciare a viaggiare! E’ la cosa che mi è mancata di più, insieme al ballo! Purtroppo per quest’ultimo dovrò aspettare ancora un po’.. ma non demordo!

La mia prima fuga dopo il lockdown mi ha portato in Alto Adige, per la precisione a Curon. Ho deciso di andare qui fondamentalmente per due ragioni: erano anni che volevo visitare questo posto, in più con la serie appena uscita su Netflix temevo che nei mesi a venire sarebbe diventata meta di turismo di massa.

Sono partita sabato mattina con calma e dopo “solo” 4 ore di macchina sono arrivata a destinazione! Ho scelto una pensioncina molto in stile altoatesino chiamata appunto Pension Tirol. Il proprietario e la madre sono stati molto gentili e disponibili, nel caso dovessi tornare da queste parti, probabilmente alloggerei da loro di nuovo! La camera con balcone affacciava sul lago di San Valentino alla Muta, a pochi km dalla meta del mio viaggio.

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Guidare per tutto quel tempo mi ha dato modo di pensare molto e di riflettere sugli ultimi avvenimenti accaduti nella mia vita. Ci sono situazioni che continuo a non capire, nonostante le abbia sviscerate e analizzate più volte.. La conclusione a cui sono giunta è che se voglio delle gioie, me le devo dare da sola. Non devo aspettare che provegano da altri, perchè non è così! Anzi ultimamente ho subito anche troppe delusioni e avevo bisogno di staccare per riprendermi. Ed eccomi qui in questo posto.

La storia di Curon è molto triste in verità, fino al 1947 all’interno del lago c’era un paese, anzi ce n’erano due: Curon e Resia. Poi è stata costruita una diga ed è stato deciso di inondare tutto spostando le case e le persone. Chi non è andato via spontaneamente si è visto espropriare la casa, il terreno e gli animali, per ricevere in cambio 34 mtq in cui vivere e un indennizzo da ritirare a Bolzano, ma il viaggio era più costoso del guadagno, quindi non valeva la pena andarlo a prendere. Queste persone si sono viste portare via tutto e quello che è rimasto di due paesi sommersi è il campanile della chiesa di Curon.

Vederlo svettare in mezzo al lago è incredibile! Ho fatto non so quante fotografie sia con il telefono che con la reflex. Cercavo lo scatto perfetto, fino a sdraiarmi sulla ghiaia per ottenere LA foto definitiva. Ne ho realizzate diverse e sono molto soddisfatta!

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Quando si viaggia da soli, bisogna cercare degli escamotage per farsi fare le foto e per non ritrovarsi dopo la vacanza con solo delle selfie storte! Il mio è quello di offrirmi volontaria di fare una foto alla coppietta di turno che vuole immortalare il suo amore eterno nel luogo, e poi piombare come un falco e chiedere di farmi una foto! Funziona! Questa volta ho fotografato una coppia di Trento e lei gentilissima mi ha fatto un servizio fotografico! ahahahah Per una volta sono riuscita ad avere una di quelle foto che fanno tanto travel blogger in cui il soggetto è di spalle e ammira il panorama! ahahahhah

Ho passato il pomeriggio sul lago a contemplare il campanile, a pensare e a farmi troppe domande.. come al solito! Poi finalmente mi sono decisa a fare una passeggiata fino a Resia, dove volevo prendere lo speck da portare a casa ai miei. Mi sono incamminata sul viottolo lungo il lago lasciando liberi i pensieri e facendoli portare via dal vento. Arrivata in paese scopro che il negozio è chiuso! Iniziamo bene.. Trovo un negozietto di articoli sportivi e souvenir dove acquisto l’immancabile decorazione per il mio albero di natale e chiedo a loro per i prodotti tipici. Mi mandano al Despar dicendomi che lo speck del supermercato viene prodotto dal macellaio locale. Perfetto! Mi faccio invogliare anche dal formaggio e ne prendo due fette, poi vedo la birra Forst.. vuoi non prenderne due bottiglie? Ah giusto, mi serve anche l’acqua.. Insomma.. a fine spesa la borsina pesava circa 3 kg e io avevo davanti 4 km per tornare al campanile!

Ora, immaginatevi me con borsetta a tracolla da un lato, borsa della reflex a tracolla dall’altro, borsina del supermercato in mano! Credo di aver avuto addosso circa 7 kg tra tutto! Sono arrivata al campanile con le mani segate dalla plastica! Avrei dovuto prendere lo zainetto, ma da furba lo avevo lasciato in macchina…

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Mi siedo sotto un albero con il campanile a vista e mi metto a leggere il libro che avevo portato.. perdo la cognizione del tempo e non mi accorgo nemmeno che è iniziato a piovere! I rami dell’albero mi hanno protetto dalle gocce e tenuta al riparo! Nel frattempo è arrivata l’ora di rientrare in hotel, fare una doccia e andare a cena!

Il proprietario dell’hotel mi consiglia un ristorante lì vicino Al Lamm, cerca di tentarmi dicendo che fanno anche la pizza.. ma.. resto scettica e preferisco ordinare dei meravigliosi Spatzle con speck e panna, una birra media e concludere la mia cena con una fetta di torta foresta nera. Nel mio immaginario, avrei dovuto sfondarmi di Sacher il giorno successivo!

Hotel Lamm a San Valentino in estate

Dopo cena torno al lago per fare delle foto in notturna, peccato che la notte non scenda! Trovo altri tre fotografi che volevano immortalare il campanile con reflex molto più serie della mia, un cavalletto e un telecomando… Si saranno fatti due risate a vedermi sdraiata sulla passerella di legno per fotografare tutto il riflesso del campanile e delle montagne! Sarei voluta restare fino al buio.. ma alle 22 ci si vedeva ancora.. faceva freddo e ho deciso di rientrare in hotel.

L’ultima è la foto con più buio che sono riuscita a fare..

Questo posto è uno spettacolo, spero di tornarci, magari con più tempo per vedere anche i dintorni!

Il giorno successivo mi sveglio di buon’ora, carica perchè la meta sarebbero stati i giardini di Merano, dal nome un po’ complicato.. Trauttmansdorff. La giornata ovviamente si mette al brutto, inizia a piovere non appena lascio Curon, quindi penso che visitare un luogo all’aperto sotto la pioggia non sia proprio la scelta ideale! Non mi perdo d’animo e metto in atto il piano B: a Bolzano c’è il museo archeologico con la mummia di Similaun, l’uomo dei ghiacci, ritrovata nel 1991 dopo un congelamento di circa 5000 anni! Prendo il biglietto per l’orario stabilito, con il covid ora si può entrare solo su prenotazione e scaglionati. Mentre aspetto che arrivino le 13, decido di farmi un giro per la città così per passare un’oretta. Scopro che a Bolzano c’è il Sacher store, inizio ad avere l’acquolina pensando alla super fetta di torta che sarà il mio pranzo! Arrivo nella piazza.. il negozio è smantellato! Resta solo l’insegna… e la mia gioia che se ne va.

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La voglia di torta è prepotente, mi affido a Google maps per cercare delle Konditorei nelle vicinanze e ne trovo un paio. Una è chiusa! L’altra non ha più sacher. Ok.. l’universo si sta allineando per non farmi ingrassare.. grazie eh.. ma io la volevo proprio quella fetta di torta!

Ritorno verso il museo, forse la cultura potrà compensare la mancanza di zuccheri! Ci riesce alla grande! Se non siete mai stat* a Bolzano al museo archeologico, vi prego andateci! Incontrerete Otzi, l’uomo dei ghiacchi, una mummia di 1.60 m conservata perfettamente, con tutti i suoi accessori sia di abbigliamento che utensili da caccia. E’ davvero incredibile e mi sono ritrovata emozionata come una bambina!

Come primo viaggio di questo 2020 da buttare, posso ritenermi soddisfatta! Ora devo valutare le prossime destinazioni che credo saranno in Italia almeno per qualche mese!

Voi vi siete già spostat*? Dove siete andat*?

Presentazione 08/02/2020

Buongiorno a tutti!

Lo scorso weekend è stato piuttosto impegnativo a livello emotivo perchè ho presentato il mio libro “I luoghi della Londra Vittoriana” nella mia città. La location era una biblioteca nel mio quartiere, il posto in cui ho studiato proprio per scrivere la mia tesi di laurea. Non avrei potuto scegliere un luogo migliore per questa presentazione! Tantissime le persone che hanno partecipato, amici, familiari, colleghi, sconosciuti.. Sapere che erano tutti lì per me, mi ha fatto sentire veramente importante!

Il mio editore arrivava da Roma e purtroppo con il deragliamento del treno di qualche giorno fa, ci sono stati dei ritardi.. E io detesto essere in ritardo! Questi dieci minuti oltre l’orario convenuto hanno fatto crescere la hype e quando sono entrata tra gli applausi, non vi dico che emozione!!

Vi lascio qualche foto dell’evento e ovviamente un paio di link a cui trovare il mio libro:

Amazon

Toutcourt edizioni

 

Diario di viaggio: Marocco

Primo post del 2020 e parliamo di… viaggi! Ormai sono diventata un tutt’uno con la valigia a forza di partire!

L’ultima vacanza del 2019 e la prima del 2020 hanno visto il Marocco protagonista. Non ero mai stata in questo paese e da ex ballerina di danza orientale (ormai con l’ombelico appeso al chiodo), mi è sembrata la scelta migliore. Anche se ad essere sincera, il Marocco era il mio piano B! La prima destinazione che avevo scelto era la Giordania, purtroppo il volo di ritorno era pieno e non sarei potuta rientrare.. che disdetta!

La sera prima del viaggio sono andata a ballare, all’uscita dal locale tutti i bar notturni erano chiusi e l’unica soluzione possibile è stata quella di portare gli amici a casa mia.. eravamo circa undici persone! La mia cucina è minuscola, ma stringendoci siamo riusciti a starci tutti! Una chiacchiera ha tirato l’altra e si sono fatte le 4.30 del mattino. Il mio volo sarebbe partito alle 12 da Bologna e alle 9.30 sarei dovuta arrivare in aeroporto, il che voleva dire alzarsi prestissimo e partire al massimo per le 8.30. Anche oggi dormiamo un’altra volta!

Con gli occhi crepati come Will coyote sono arrivata in aeroporto ed è iniziato il mio lunghissimo viaggio. Dalla mattina presto che sono partita, ho messo piede in hotel a Marrakech alla sera alle 19! Il primo giorno è volato in viaggio, da domani si comincia a fare sul serio!

2° giorno Marrakech
Tutta la giornata è stata dedicata alla visita della città: il palazzo Bahia, il museo Dar Si Said, i giardini Majorelle (residenza di Yves Saint Laurent). Un po’ di relax a bordo piscina dopo pranzo con relativo sonnellino e nel pomeriggio visita della moschea della Koutoubia (purtroppo dall’esterno) e dei giardini della Menara. Immancabile la passeggiata nel souk e la tappa “obbligata” in un negozio di spezie, prodotti all’olio di argan e altre amenità. Ho dribblato i venditori molto insistenti della medina e finalmente ho avuto mezz’ora di tempo libero per girovagare in solitaria nella piazza Djemaa El Fna. Questo luogo è incredibile! Incantatori di serpenti, scimmie al guinzaglio, musicisti, venditori di ogni cosa.. insomma.. il caos! E’ quel caos che però ti fa sentire un cittadino del mondo e parte di quel tutto così strano e rumoroso!

Poi alla sera abbiamo pagato pegno con uno spettacolo per turisti (molto per turisti…) presso il ristorante Chez Alì. Struttura da mille e una notte in mezzo al palmeto di Marrakech, musicisti e ballerine ad accogliere i visitatori, cavalli, dromedari, pony e somarelli. Dopo la foto di rito fatta dal fotografo professionista all’ingresso (notare le due poverette al mio fianco, obbligate a farsi fotografare con tutti)sto già storcendo il naso. Non amo questo genere di posti… Ci fanno accomodare in una grande sala con cuscini e drappeggi un po’ barocchi e la cena ha inizio. Il mio sfigatissimo tavolo è stato bistrattato dai camerieri per tutta la durata del pasto. Servizio lento, portate mancanti e per finire nemmeno il vassoio con i biscotti, ma il cameriere chiede la mancia.. come se se la fosse meritata! Dulcis in fundo, lo spettacolo con i cavalli berberi lanciati al galoppo sfrenato.. bello eh.. ma mi ha lasciato un po’ così… Intirizziti dal freddo rientriamo in hotel che domani sarà una lunga giornata.

3° giorno Marrakech Beni Mellal Fes (circa km 490)
La giornata più lunga di sempre! Abbiamo viaggiato in pullman praticamente per tutto il giorno. Le uniche soste sono state in autogrill (o quello che gli assomigliava di più dato che non ci sono autostrade su quel tratto), nel bacino artificiale di Hansali e al ristorante per il pranzo. Panorami mozzafiato che mi hanno fatto scoprire il lato verde del Marocco. E’ un paese pieno di contrasti e mi ha sorpreso molto! Tantissimi nidi di cicogne che si lasciano fotografare, probabilmente abituate alle persone.

Cenone e festa di capodanno a Fes con tanto vino e ottima compagnia. Ho perso la dignità anche qui, dato che mi hanno fatto ballare la mia amata danza orientale. Erano anni che non praticavo più, ma nonostante l’età e la mancanza di pratica, riesco ancora abbastanza bene! Ovviamente il tutto è stato documentato con foto e video! ahahhah

4° giorno Fes
In mattinata visita ad una piccola ditta artigianale di ceramiche. Oggetti bellissimi creati in condizioni un po’ estreme. Poter vedere il processo di produzione è stato molto interessante, gli oggetti rigorosamente fatti a mano da artigiani che lavoravano seduti a terra con i prodotti sulle gambe. Decorazioni eseguite a mano in modo molto preciso e unico, se avessi dovuto farle io.. beh.. sarei ancora lì a cercare di fare il primo cerchiolino a mano libera! Non ho potuto esimermi dall’acquistare un paio di cose! Dopo questa visita ci siamo diretti verso il palazzo reale (ovviamente dall’esterno), il quartiere Fes El Djedid, la medersa di Attarine, il museo Nejjarine del legno, la moschea Karaouine cercando di sbirciare un po’ l’interno, i souk con le concerie e tintorie di pelli e tessuti. Pranzo in ristorante tipico nella medina dove ho potuto degustare un ottimo pollo al limone e in cui ho perso il tappo dell’obiettivo della mia reflex! Un po’ di shopping e nel tardo pomeriggio una bella passeggiata in solitaria per il viale pedonale della città. Alla sera gita nella Fes notturna: porte dorate del palazzo reale (solo le donne le possono toccare dopo il tramonto per avere salute, amore e denaro. Poi per sugellare il tutto deve essere mangiato un dattero. Ovviamente io ho fatto tutto! Ora attendo le gioie…), visita alla sinagoga Ibn Danan, relax in un locale con the alla menta e pasticcini, poi passeggiata notturna per le vie della città. Ho trovato anche il locale in cui i Rolling Stones e i Led Zeppelin venivano a fumare hashish!

5° giorno Fes Meknes Casablanca (circa km 380)
Anche oggi ci aspetta un lungo tragitto in pullman, la cosa positiva è che in questo tratto c’è l’autostrada e probabilmente si farà prima! Dopo colazione si parte per Meknes, circa un oretta di viaggio e arriviamo in città: ci accolgono la porta Bab El Mansour, le scuderie ed il bacino Agdal con la statua del mendicante. Anche qui tantissime cicogne! Finita la visita a Meknes (davvero molto breve.. peccato) via verso Rabat dove pranziamo al porto. Quando sarò ricca e famosa, comprerò un appartamento vista mare nella Kasbah di Rabat! Me ne sono veramente innamorata! Devo vendere qualche centinaia di migliaia di libri però prima di poterlo fare! Le cose da vedere qui sono tante e il tempo è poco: l’esterno del palazzo reale (con relative foto ignoranti), la kasbah degli Oudaya, la torre Hassan e il mausoleo di Mohamed (con altre foto ignoranti).
Arriviamo a Casablanca che è buio.. forse è un bene dato che l’hotel è orribile. Si mangia malissimo, le tajine non vengono rimpinguate, quindi quello che di buono si poteva mangiare finisce subito e non torna più! Per fortuna ci si ferma solo una notte! Anche la camera non è un gran che, ho diverse lampadine fulminate, il copriasse del water semovente, ma tutto sommato è pulita. Poi sono in Africa, non è che posso pretendere chissà cosa!6° giorno Casablanca Marrakech (circa km 250)
Il tour della città inizia abbastanza presto. Dobbiamo arrivare alla moschea per prendere i biglietti, dato che la visita non era inclusa e l’abbiamo aggiunta noi. Foto di rito in piazza Mohamed V, poi un po’ di foto fuori della moschea Hassan II e ingresso con guida locale. Le scarpe si tolgono e si cammina scalzi sui numerosi tappeti. La moschea è enorme, divisa su tre livelli: nel seminterrato ci sono le fontane per l’abluzione prima della preghiera della sera durante il Ramadan, il “piano terra” dove pregano gli uomini e il matroneo rialzato e riparato dove pregano le donne, accessibile tramite scala mobile.

Passeggiata lungo la Corniche e il quartiere Habous. Prima di pranzo sono letteralmente fuggita sulla spiaggia per immergere i piedi nel freddo Oceano Atlantico! E’ una cosa che faccio sempre quando visito un posto che ha il mare, non importa che sia estate o inverno, devo mettere le zampine in acqua e devo camminare scalza sulla sabbia! L’acqua ovviamente era gelida, io da furba mi sono spinta troppo avanti e ho bagnato i jeans fino al ginocchio! Non avevo più la sensibilità delle dita dei piedi dal tanto che erano gelate, ma non importa, ero super felice! Pranziamo accanto al mare con una frittura mista di pesce, davvero ottima poi si rientra a Marrakech. Alla sera organizzo una gita in notturna reclutando una decina di compagni di viaggio che si affidano alle mie capacità organizzative e al mio orientamento!

7° giorno Marrakech
Mi faccio fregare nuovamente e decido di partecipare all’escursione nella valle dell’Ourika a pagamento. Se all’inizio sembrava una fregatura, la gita si rivela interessante. Visitiamo una casa berbera, abitata o così ci fanno credere. Due donne stavano impastando le focaccine, una preparava il the, un’altra lavava i piatti… Tutto molto turistico e creato ad hoc. Faccio finta di crederci e mi immergo nell’atmosfera mangiando le focaccine calde e bevendo il the alla menta nel bicchiere appena lavato con acqua corrente (ora mi spiego da dove è venuto il mio virus al ritorno!!). All’uscita dalla casa siamo letteralmente circondati da venditori di ogni cosa, dalle pietre alla bigiotteria spacciata per gioielli berberi autentici. Il prezzo di partenza è 20 euro per un bracciale, ma poco prima di andare via, riesci a portarne a casa tre per 5 euro! Io sono allergica ai metalli “matti” e non prendo nulla, pena il polso verde! Proseguiamo verso la valle del fiume dove ci sono tanti localini frequentati per lo più da autoctoni nei giorni di festa. Qualche negozio per turisti che vende prodotti di bellezza all’olio di argan, sapone nero, spezie e tanto altro. Qui ho fatto shopping: il sapone nero e il guanto kessa sono venuti a casa con me!

Sulla via del ritorno ci fermiamo in uno store di tappeti, ma i prezzi proibitivi mi hanno fatto desistere.

Dopo pranzo recupero la mia socia di scorribande e andiamo a caccia di un negozio di scarpe perchè io volevo assolutamente un paio di mocassini che avevo visto in una teca in hotel e mi sembravano perfetti per ballare boogie! Troviamo il negozio e acquistiamo le scarpe, io due paia, lei uno. Poi vaghiamo un po’ per Marrakech e rientriamo in hotel perchè io avevo prenotato hammam e gommage.

Esperienza piuttosto traumatica, la massaggiatrice ha sfogato tutte le sue frustrazioni su di me, buttandomi secchiate di acqua addosso e massaggiandomi con quello che credo fosse filo spinato! Mi ha scuoiato!! Però la pelle dopo il trattamento era spettacolare!

Nel tardo pomeriggio usciamo di nuovo per visitare la medina di Marrakech, ci lasciano liberi un paio d’ore e riesco finalmente a vivere un po’ la città a modo mio. Mi aggrego a due viaggiatrici solitarie come me e vaghiamo senza meta per il souk, mangiando focaccine calde, pasticcini, bevendo the alla menta su una terrazza con vista sulla piazza brulicante di persone e per concludere ci facciamo fare l’henne sulle mani.

Cena in un ristorante tipico marocchino con spettacolo di danzatrici. Io che non vedevo l’ora, vengo prelevata e inizia lo show. Ho sempre detestato improvvisare quando ballavo, ma questa volta mi è venuto naturale! La ballerina era bellissima, brava e sorridente, ma dopo un paio di minuti era lei a seguire me e non viceversa! Tante foto e tanti video da parte dei miei compagni di viaggio che hanno preferito me a lei.. sicuramente per un atto di gentilezza!

E’ stato un viaggio sicuramente molto interessante e anche se ero sola, mi sono divertita! Alcuni amici non riescono a capire come mai io viaggi in solitaria, nonostante io provi a spiegarlo più volte. E’ uno stato mentale, è la consapevolezza che anche da soli si sta bene e che si può fare tutto ciò che si desidera! Perchè dovrei limitarmi e non viaggiare solo perchè non ho la compagnia? Ho imparato a farlo da sola e sicuramente non mi ferma più nessuno!Vi mostro gli acquisti fatti in Marocco, i pasticcini ovviamente sono già stati mangiati!La prossima meta? Per ora ho prenotato un weekend ad Atene per un festival boogie. Ma stay tuned…

Farewell 2019

Un altro anno si sta chiudendo e si porta via tutte le emozioni che si sono susseguite nel corso di questi 365 giorni.

Tante le soddisfazioni personali in questo 2019, la più grande è stata pubblicare il mio primo libro! Trovare una casa editrice pronta ad investire nel lavoro di una sconosciuta è cosa rara e preziosa! Le presentazioni e i firma copie mi hanno portato in giro per l’Italia, ho incontrato persone diverse e a volte bizzarre, ho condiviso la stessa passione con tantissimi altri lettori e ho macinato non so più quanti km!

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I viaggi sono stati una costante anche per quest’anno, ma ormai siete (e sono) abituata a vedermi in giro per il mondo da sola e in compagnia. Questo più che altro è stato l’anno dei viaggi in compagnia! In solitaria ho fatto solo Bilbao e farò l’ultimo viaggio del 2019 in Marocco. L’anno del 42 mi ha portato qualche consapevolezza in più e ho ritrovato un pezzettino di me stessa (il lavoro da fare è ancora lungo e complicato) lungo il cammino di Santiago. Non avrò la risposta alla domanda sull’universo, ma se mi chiedete chi è Kate, magari riesco anche a rispondervi!

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Le destinazioni per il prossimo 2020 si affollano nella mia mente e il conto in banca langue.. Uno dei primi viaggi sarà sicuramente la fiera a Colonia per lavoro, il paradiso della brugola degli addetti ai lavori del magico mondo della metalmeccanica! Poi tra le mete papabili ci sono Chernobyl, la Transilvania, la Giodania e New York. Magari il prossimo sarà l’anno che i porterà negli States!

Il disagio umano è stato invece una costante di cui avrei fatto volentieri a meno… Tremo al pensiero di cosa mi porterà l’anno nuovo… Tra opossum, fantasmi e bamboccioni senza palle beh.. ho collezionato degli esemplari davvero unici! Magari la colpa è mia, sono troppo indipendente, autonoma, determinata e so abbastanza bene quello che NON voglio. Oppure sono circondata da disagiati emotivi! 😀

Ho trovato l’agenda perfetta per il 2020, sicuramente non avrei potuto chiedere di meglio!

Un’altra bella novità di quest’anno che è passato è che sono diventata zia! Martina è la pagnottina bella che mi sgrida perchè la vado a trovare poco! Qualche sera fa ero a cena da mia sorella e la piccolina mi ha fatto tutto un discorso complicato (ovviamente senza parole dato che ha tre mesi!) in cui mi ha fatto capire che era un rimprovero!

Non mi faccio promesse per il nuovo anno, cerco di non avere troppe aspettative (che puntualmente vengono deluse), mi limiterò ad essere me stessa con tutto quello che comporta esserlo! Ecco, però ci sono due goals che vorrei raggiungere nel 2020: superare il terzo esame di cinese e iniziare a scrivere il secondo libro. Entrambe le cose sono piuttosto impegnative e mi serve tempo.. che non possiedo e che magicamente estraggo dal cilindro del prestigiatore quando ne ho bisogno!

Cosa vorrei nel 2020? Sicuramente meno disagio! Magari un po’ di serenità (poca eh.. che dopo mi abituo ad essere felice e non va bene!!), qualche gioia che non fa mai male e una corazza nuova che la mia si è un po’ logorata proprio all’altezza del cuore.

Auguro a tutt* voi un buon anno nuovo, che vi faccia realizzare in quello che desiderate di più e che vi doni la forza e la determinazione per portare avanti i vostri sogni.

Con amore e disagio

Caterina

Autocelebrazione: il mio primo libro!

Ciao a tutti! Oggi non vi parlerò di skin care, nè di make-up o di cura del corpo. Vado più in profondità e vi parlo di cura della mente! No tranquill* non mi sono improvvisata psichiatra! Vorrei solo autocelebrare la pubblicazione del mio libro! Domenica scorsa a Firenze durante il festival FirenzeRivista, ho presentato il mio libro “I luoghi della Londra vittoriana”, un saggio in cui racconto e contestualizzo i luoghi dei romanzi ambientati a Londra nel 1800. Tra questi Dr. Jekyll e Mr. Hyde, Sherlock Holmes, Dorian Gray, Oliver Twist e un paio di leggende metropolitane, che tanto leggende non sono: Jack the ripper e Elephant Man. Prima della presentazione ero agitatissima! La prima volta su un palco a parlare al pubblico.. di solito se salgo su un palco, ballo! La cosa strana è che non appena mi sono seduta, l’ansia è passata e ho iniziato a divertirmi! Avevo i fogli con gli appunti, ma non li ho nemmeno guardati, ho parlato a ruota libera.. forse un po’ troppo velocemente! Per me è stato molto strano che persone sconosciute venissero ad ascoltare quello che avevo da raccontare! Mi ha fatto molto piacere che abbia partecipato anche l’illustratore delle due immagini presenti nel mio libro. Lorenzo Zangheri è un artista umbro (seguitelo su IG) che realizza opere straordinarie!

Vi lascio qualche foto dell’evento:R

Ringrazio la casa editrice Toutcourt per aver creduto in me e nel mio lavoro! E ringrazio voi che mi arricchierete comprando il libro! ahahhah

Lo trovate sul sito della Toutcourt, su Amazon, su IBS e in libreria.

Firenze RiVista 2019: I luoghi della Londra Vittoriana

Qualche tempo fa vi avevo accennato ad un progetto bellissimo che stava andando in porto. Ora finalmente posso svelarvi di cosa si tratta: la casa editrice indipendente Toutcourt di Roma  ha chiesto di pubblicare la mia tesi di laurea! Sono veramente molto emozionata! E’ una soddisfazione enorme, tutto il lavoro e la ricerca fatta, hanno avuto un lieto fine!

Potete acquistarlo a questo link: https://www.toutcourtedizioni.it/prodotto/i-luoghi-della-londra-vittoriana-%e2%80%a2-caterina-maccagnani/

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Presenterò il mio libro a Firenze RiVista, presso il caffè letterario Le Murate domenica 22 settembre alle ore 15.

Se non avete niente da fare e volete passare a farmi un saluto, l’ingresso è libero!

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Lefkada πόσο υπέροχο

Banane di mare! Si vede che sono tornata a pieno regime?

Le mie vacanze sono state super faticose e super rilassanti. Il rientro al lavoro non è stato nemmeno troppo traumatico, mi sono riposata e mi sento veramente nuova! Lo hanno notato anche i colleghi! 😀

La seconda parte delle mie lunghe ferie, mi ha portata in Grecia, più precisamente nell’isola di Lefkada. Dove si trova? Qui!

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Proprio sopra Cefalonia e Itaca. Mi sento tanto Ulisse, è la seconda volta che mi avvicino a Itaca, ma non sono ancora riuscita a visitarla!

La vacanza inizia con una notte in bianco.. la partenza era prevista da Venezia (circa 2 ore e mezzo da Reggio) alle 5,30 del mattino. Nota positiva è che alle 8,30 (c’è un’ora di fuso orario) avevamo già la macchina a noleggio. Prima giornata trascorsa ad esplorare l’isola e a fare la sirenetta tracagnotta in acqua. Tra l’altro mentre facevo snorkeling ho avvistato un polipo!

Il secondo giorno inizia all’insegna della cultura e visitiamo il monastero di Faneromeni.

Poi la cultura si trasforma in un bisogno estremo di fare un bagno..  ci ritroviamo sulla spiaggia di Ai Giannis frequentata dai kitesurfisti.

Il terzo giorno facciamo una gita sull’isola di Meganisi imbarcando l’auto sul traghetto. Quest’isola ci ha riservato diverse sorprese.. tra cui un vitellino in spiaggia!

L’ultimo giorno andiamo a visitare il faro a Cape Leucade. Vi assicuro che vale il viaggio (lunghissimo e tortuosissimo!), il panorama è mozzafiato!

Ultimo relax sulla spiaggia di Pefkulia purtroppo costellata di alghette..

Ora non mi resta che pensare alle prossime destinazioni! Si accettano consigli ovviamente!!

Voi come avete passato le vostre ferie?